Ed eccomi, con un pochino di ritardo, a raccontarvi di un mio piccolo viaggio “emozionale-gastronomico” del 2017.
Un passo indietro di circa 25 anni…
Anni 90…io ragazzina con la passione per la musica e il sogno adolescenziale di andare a Castrocaro (ricordo di aver ritagliato da un giornale il modulino di iscrizione…mai spedito!)e di diventare produttore discografico. I muri della mia camera ricoperti di poster e fotografie delle band che a quell’epoca alimentavano i miei sogni : Guns N’ Roses, INXS, Take That, Negrita e …I Timoria.
Ascolto e seguo Francesco Renga per 20 anni perchè innamorata persa della sua meravigliosa voce e abbandono gli altri membri della band.
26 ottobre 2017 per una serie di circostanze fortuite mi ritrovo all’Alcatraz al concerto di Omar Pedrini e…mi diverto come non mi succedeva da tanto tempo.
Canto, ballo e conosco nuovi amici speciali:
– Il fotografo : Luca Calcaterra
– Il pittore : Giuseppe Abbati
– Lo scrittore : Federico Scarioni
…ed è proprio con Federico Scarioni che inizia questo viaggio (vi state chiedendo cosa c’entra uno scrittore con la mia cucina???….vedrete).
Federico è un giovane scrittore che io ammetto di scoprire per la prima volta con “Cane Sciolto”, ovvero la biografia autorizzata di Omar Pedrini.
Leggo “Cane sciolto” in circa 48 ore.Me lo divoro e me ne innamoro. Credo che per chi come me ha vissuto l’adolescenza negli anni 90 ed è cresciuto con la passione per la musica questo straordinario racconto sia uno STARGATE sul passato.
Il libro di Federico è un susseguirsi di emozioni contrastanti: amore, odio, rabbia, delusione, frustazione, segreti, confessioni, sesso, droga e rock’n roll.
Mi colpisce di Federico la scrittura “violentemente” spontanea e intuitiva, veloce e reale.
Federico compie un viaggio inusuale e rocambolesco nella vita ribelle e tormentata di Omar Pedrini che si rivela un guerriero romantico dei tempi moderni e…un buongustaio a tutti gli effetti.
Nella lettura scopro la passione enogastronomica e la tendenza al vegetarianismo sia di Omar che di Fede ed è proprio grazie alle descrizioni degne di Hemingway che Fede riporta di alcuni piatti tipici della tradizione che la mia testa inizia a “lavorare”.
Sull’onda del Malfatto bresciano nasce il Raviolo “Cane Sciolto” che, in occasione della presentazione del libro presso la Biblioteca Comunale di Inveruno, cucino “live” e sfido i palati onnivori dei presenti.
Il Raviolo “Cane sciolto” è totalmente vegano: un impasto di farina di grano duro rimacinato e acqua avvolge un ripieno di patate, spinaci, noce moscata e pangrattato ed esplode in bocca grazie alla grappa e alla salvia con cui viene condito.
Il mio viaggio emozionale non si chiude qui…c’è un intero Menù in onore di “Cane Sciolto” e spero di poter invitare al più presto Fede, Omar e tutti voi a scoprirlo.
La ricetta del raviolo per ora resta nel mio “Quaderno delle Ricette” ma non resterà un segreto perchè sapete che per me la condivisione è parte fondamentale dei miei percorsi.
Leggete “Cane Sciolto”.
Io ammetto di essermi lasciata affascinare dall’anima rock di Omar e dal suo sguardo gentile.
Vi scoprirete conquistati dalla genuinità di Federico e dalla “normalità” di Omar.
ROCK ON Cuochini del mio ♥!!!